venerdì 13 aprile 2012

  
PACINOTTI & AMBIENTE


vuole essere di aiuto a chi, studente e no, si accosti a questo importante, vasto e complicato, ma quanto mai attuale, specie sul nostro territorio, mondo dell’ambientalismo. Come tutte le discipline scientifiche, anche in questo caso il linguaggio usato è spesso molto tecnico, pieno di neologismi e acronimi, come si evidenzia nei numerosi articoli di giornale sul tema. Questa sezione del nostro sito, si prefigge di fornire qualche piccolo strumento di consultazione e comprensione.

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Autorizzazione Integrata Ambientale 

Provvedimento che autorizza l'esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni, che devono garantire la conformità ai requisiti della direttiva comunitaria 2008/1/CE Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC).
 

Tale autorizzazione é necessaria per poter esercire le attività specificate nel decreto legge di riferimento.

Il Ministero dell’ Ambiente della tutela del territorio e del mare, pubblica on-line dei principali atti relativi alla procedura per il rilascio di AIA.
Sono inoltre resi disponibili gli esiti dei controlli sulle AIA di competenza statale, i documenti e la normativa di riferimento, informazioni sullo stato di applicazione della disciplina IPPC a livello regionale.




Valutazione di Impatto Ambientale 

Procedura amministrativa di supporto per l'autorità decisionale finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali prodotti dall'attuazione di un determinato progetto. La procedura di VIA è normata come strumento di supporto decisionale tecnico-amministrativo. Nella procedura di VIA la valutazione sulla compatibilità ambientale di un determinato progetto è svolta dalla pubblica amministrazione, che si basa sia sulle informazioni fornite dal proponente del progetto, sia sulla consulenza data da altre strutture della pubblica amministrazione, sia sulla partecipazione della gente e dei gruppi sociali.

In questo contesto con "impatto ambientale" si intende un effetto causato da un evento, un'azione o un comportamento sullo stato di qualità delle componenti ambientali . Gli impatti ambientali mostrano quali modifiche di stato ambientale possono produrre le azioni e le pressioni antropiche.

Nella VIA si cerca quindi di stimare quali sono gli impatti, cioè le modifiche, positive o negative, degli stati ambientali di fatto, indotti dall'attuazione di un determinato progetto. Un obiettivo importante delle procedure di VIA è quello di favorire la partecipazione della gente nei processi decisionali sull'approvazione dei progetti.



 Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente. 
Organo tecnico regionale preposto all’esercizio di attività e compiti in materia di prevenzione e materia ambientale, ai fini della salvaguardia delle condizioni ambientali soprattutto in relazione alla tutela della salute dei cittadini e della collettività. 

Dotata di personalità giuridica pubblica, di autonomia tecnico-giuridica, nonché di autonomia tecnica-funzionale e gestionale.

L’ARPA Puglia opera su tutto il territorio regionale con sei dipartimenti, uno per ogni provincia, anche Taranto possiede il suo: DAP- TA.



 Nucleo Operativo Ecologico 

Reparto speciale del Comando dei Carabinieri che si occupa della Tutela Ambientale, che assolve a funzioni di polizia giudiziaria con esclusione degli accertamenti di natura tecnico-scientifica.

Si occupa di vigilare, prevenire e reprimere violazioni compiute a danno dell’ambiente (reati ambientali) anche su richiesta del singolo cittadino.

I settori d’intervento sono: inquinamento del suolo, idrico, atmosferico ed acustico; tutela paesaggistico-ambientale, della flora e della fauna.

I NOE attualmente operativi in Italia sono 29, in Puglia 2, il gruppo di Bari e quello di Lecce, da quest’ultimo dipende Taranto.




    Integrated Pollution Prevention and Control 

Ovvero prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento, si tratta di una nuova strategia, comune a tutta l’Unione Europea, per aumentare le “prestazioni ambientali” dei complessi industriali soggetti ad autorizzazione. 

Il Decreto Legge avente per oggetto l’IPPC, stabilisce misure intese ad evitare oppure, ove ciò non sia possibile, a ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti, da parte di diverse attività: attività energetiche, produzione e trasformazione dei metalli, industria dei prodotti minerari, gestione dei rifiuti e altre attività (cartiere, allevamenti, macelli, industrie alimentari, concerie...). Esso disciplina il rilascio, il rinnovo e il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale che di fatto sostituisce ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in materia ambientale I principi generali alla base dell'IPPC sono i seguenti: prevenire l’inquinamento utilizzando le migliori tecniche disponibili, evitare fenomeni di inquinamento significativi, evitare la produzione di rifiuti o, ove ciò non sia possibile, favorirne il recupero o l’eliminazione, favorire un utilizzo efficace dell’energia, organizzare il monitoraggio in modo integrato, prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze, favorire un adeguato ripristino del sito al momento della cessazione definitiva dell’attività


 Migliori Tecniche Disponibili (o Best Available Tecnique) 

La direttiva IPPC definisce come MTD la più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi di esercizio indicanti l’idoneità pratica di determinate tecniche, a costituire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissioni intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e l’impatto sull’ambiente nel suo complesso. 



Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive e con il Ministro della salute, è stata istituita la Commissione Nazionale per la redazione delle linee guida per l’individuazione delle Migliori Tecniche Disponibili (MTD), ai fini del rilascio, da parte delle autorità competenti nazionale e regionali, dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA). 



Sono state emanate le linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili relative a diverse attività, tra le quali: cokerie, impianti di arrostimento o sinterizzazione di minerali metallici compresi i minerali solforati, impianti di produzione di ghisa o acciaio (fusione primaria o secondaria), compresa la relativa colata continua di capacità superiore a 2,5 tonnellate all'ora, impianti destinati alla trasformazione di metalli ferrosi, fonderie di metalli ferrosi.





E’ definito tale qualsiasi elemento fisico, chimico, ambientale che può concorrere alla genesi e allo sviluppo del cancro, ovvero che favorisce l'insorgenza di tale malattia intesa come proliferazione incontrollata di cellule anormali che risulta letale se non curata. Agente che porta ad un aumento significativo dell'incidenza di certi tumori negli individui ad esso esposti rispetto a coloro che a tale agente non sono esposti. Molti fra gli inquinanti ambientali sono cancerogeni (IPA, benzo(a)pirene, amianto ed altri).




E’ un agente chimico, fisico o biologico, o un fattore che può provocare anomalie nello sviluppo di un embrione , di un feto o di un neonato, pur risultando innocuo per la madre. La pericolosità di questi agenti non si limita al differente potere teratogeno o al tempo totale di esposizione, ma è strettamente dipendente dalle circostanze dell’esposizione durante lo sviluppo fetale. Ogni apparato durante lo sviluppo attraversa un periodo critico durante il quale è particolarmente suscettibile all’azione dei teratogeni Fra le sostanze teratogene riconosciute o sospette vi sono le diossine, il mercurio organico, il talidomide, il chinino ed il fumo di sigaretta.


 
E’ quell’agente che causa delle mutazioni o delle alterazioni a carico del materiale genetico, danneggiando così quell’insieme codificato di informazioni che è presente in ogni cellula e che è responsabile dei vari processi biochimici e della trasmissione dei caratteri ereditari.
Le sostanze mutagene possono agire essenzialmente in tre modi: provocando dei cambiamenti nella composizione chimica del DNA, determinando delle alterazioni del riarrangiamento fisico di questa macromolecola oppure causando la fusione o la perdita di interi cromosomi. L’esposizione agli agenti mutageni può determinare la comparsa di difetti genetici ereditari e qualche volta può causare l’insorgenza dei tumori. In effetti molti mutageni sono anche cancerogeni, per cui dal punto di vista legislativo si preferisce regolamentarli allo stesso modo.
Molti contaminanti genotossici sono presenti nel particolato atmosferico possono provenire sia da fonti naturali, che da fonti di origine antropica come emissioni derivanti da trasporti, inceneritori, discariche, fabbriche e processi di combustione per la produzione di energia.